Tartufo Bianco o Nero?
Tartufo Bianco o Nero? L’ importante è che sia PREGIATO
I due tipi di tartufo, pur essendo evidentemente differenti nell’ aspetto, hanno una composizione del tutto simile dal punto di vista chimico-biologico. Le analisi evidenziano poche differenze, e non troppo significative, nella concentrazione di alcuni sali minerali, tuttavia queste vengono attribuite alla diversità dei terreni e delle piante con cui vivono in simbiosi.
Sia i tartufi neri che quelli bianchi vantano un esemplare considerato d’alto pregio: il bianco di Alba e il nero pregiato di Norcia. Il primo si raccoglie, a partire da metà settembre, nelle Langhe e nel Monferrato, mentre il secondo si comincia a raccogliere a dicembre.
TARTUFO BIANCO
Il Tartufo Bianco il cui nome latino è Tuber Magnatum, è considerato il più pregiato; è più raro rispetto al tartufo nero, e di conseguenza all’ alto costo che ne deriva, ne è più difficile l’ impiego in cucina.
Non è apprezzato da tutti per via del sapore e dell’odore decisamente pregnanti che ricordano l’aglio o in alcuni casi il gas da cucina. L’intensità degli aromi però tende a scemare in poco tempo, pertanto il Tartufo Bianco è utilizzato unicamente a crudo e tagliato in lamelle sottilissime, grattugiato su vivande, per aggiungere un tocco di pregio.
TARTUFO NERO
In natura, esistono diversi tipi di tartufo nero, alcuni meno pregiati altri molto di più. Il tartufo nero per eccellenza è il Tartufo Nero pregiato che troviamo nel periodo limitato tra i mesi di novembre e febbraio.
Il Tartufo nero pregiato, detto Tuber Melanosporum, è considerato di minor pregio rispetto al tartufo bianco, ma è decisamente più apprezzato per il profumo e il sapore meno pungenti.
Ha prezzi più favorevoli, tal cosa lo rende maggiormente noto al pubblico e utilizzabile in cucina, non solo come aroma, anche come vero ingrediente della pietanza, usato sia crudo che cotto su primi piatti o carni dal sapore forte come la selvaggina. L’aroma del tartufo nero si conserva grazie all’olio o al burro.
Negli ultimi anni si è diffusa la conoscenza di questo prodotto della terra, prima solo noto nei luoghi d’origine e dai gourmet; in commercio esistono molti prodotti come oli e condimenti a base di tartufo che permettono di gustarlo anche in ambito casalingo.
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